Correggio (Antonio Allegri) | 1489-1534

Pittore

Classe: 4°A RIM, I.T.E. Bodoni, A.S. 2017/18

Coordinato da: Maria Teresa Alberici, Bianca Maria Marchi

Voce Adriano Engelbrecht

Dove mi trovo

Storia del personaggio

Antonio Allegri detto il CORREGGIO (1489-1534) nasce a Correggio intorno al 1489, trascorre la sua vita prevalentemente a Parma e la sua formazione artistica avviene grazie a maestri come il grande Andrea Mantegna.

Con la dolcezza espressiva delle sue figure e l’ampio uso prospettico Correggio si impone come l’interprete più moderno degli ideali del Rinascimento. Inaugura infatti un nuovo modo di concepire la pittura ed elabora un proprio originale percorso artistico, che lo colloca tra i grandi del Cinquecento e fa sì che venga definito “Il pittore che dipinge l’Aria”. Il 5 marzo 1534, dopo una breve malattia, muore a Correggio. Alcune delle sue opere più importanti si trovano a Parma.

OPERE:

CAMERA DI SAN PAOLO: copertura tardo gotica a ombrello che Correggio affrescò su commissione della badessa del monastero di San Paolo, Giovanna da Piacenza, intorno al 1519. Con un abile gioco di illusioni l’artista trasformò lo spazio chiuso del soffitto in un pergolato. Nelle nicchie si possono notare piccole figure, divinità olimpiche e immagini simboliche dipinte a tutto tondo. La struttura poggia su finti capitelli decorati da teste di ariete. La scelta di tematiche profane è legata probabilmente all’alta cultura della committente e alla cerchia di umanisti che frequentava quel luogo. L’interpretazione dell’affresco è tuttora dibattuta dai critici.
CUPOLA DI SAN GIOVANNI: l’affresco voluto dai padri benedettini dell’Abbazia di San Giovanni per la loro chiesa fu realizzato tra il 1520 e il 1524. Il pittore dà prova della sua arte rivoluzionaria annullando la struttura architettonica e aprendo la visione su uno spazio senza limiti. Nel vertice, al centro di un cielo dorato, si trova la figura di Cristo, rappresentato con uno scorcio dal basso verso l’alto mentre scende verso Giovanni.
MADONNA DI SAN GIROLAMO detta “IL GIORNO”: quadro realizzato tra il 1526 e il 1528 per la cappella Bergonzi nella chiesa di S. Antonio. Dopo essere stato un bottino di guerra nelle campagne napoleoniche ed essere passato per il Louvre, è collocato oggi all’interno della Galleria Nazionale.
ASSUNZIONE DI MARIA: affresco che adorna la cupola del Duomo di Parma, realizzato tra il 1520 e il 1530. Correggio trasforma la struttura architettonica della cupola, costituita da un tamburo ottagonale su cui poggia una calotta emisferica, aprendo lo spazio finito della chiesa in un cielo infinito. L’illusione di un cielo di voluminose nubi e la sensazione del movimento ascendente di Maria, contrapposto a quello contrario di Cristo, sono ottenuti attraverso l’innumerevole varietà di pose delle decine di figure in movimento che avvolgono lo spettatore in questo vortice paradisiaco.
RITORNO DALLA FUGA IN EGITTO detto “MADONNA DELLA SCODELLA” : tavola realizzata da Correggio per la chiesa di S. Sepolcro a Parma, tra il 1528 e il 1530. Il dipinto illustra un episodio dell'infanzia di Gesù, narrato nei vangeli apocrifi: nel corso del viaggio di ritorno dopo la fuga in Egitto, durante una sosta, la Sacra Famiglia si sarebbe sfamata grazie a una palma da dattero che, protesa, offriva loro i suoi frutti. Oggi la tavola è conservata nella Galleria Nazionale di Parma. A Parma, nella Galleria Nazionale è possibile ammirare altri capolavori di Correggio quali Il compianto su Cristo morto, Martirio di 4 Santi e gli affreschi staccati dell’Annunciazione, dell’Incoronazione della Vergine e della Madonna della Scala.

Storia del monumento

INAUGURAZIONE monumento : 1870 Agostino Ferrarini, l’autore della statua, era un rinomato scultore italiano del XIX secolo.

Nasce a Parma il 4 gennaio del 1828. Fin da ragazzo coltiva l'arte di modellare statuette e bassorilievi e viene perciò spinto da personaggi come Paolo Toschi e Tommaso Bandini a intraprendere studi artistici.

Ferrarini vince per tre anni il pensionato artistico a Firenze per poi, una volta rientrato a Parma nel 1853, diventare professore di scultura e, successivamente, direttore dell’Istituto di Belle Arti, presidente della Società d’incoraggiamento per gli artisti, presidente del Collegio Accademico e membro della Commissione Conservatrice dei monumenti.

LA STATUA È nella fase dei suoi studi giovanili che lo scultore progetta e modella a Firenze il monumento a Correggio. La statua verrà poi realizzata per conto dell’Accademia di Belle Arti della città tra il 1869 e il 1870. Ferrarini decide di offrire gratuitamente la sua opera, mentre le spese per il basamento, realizzato in biancone di Verona, vengono coperte con una pubblica sottoscrizione, lanciata dalle pagine del quotidiano “Gazzetta di Parma” e integrata dal Comune dopo diversi anni di attesa.
L’opera venne infine posata nella notte del 10 settembre 1870 senza ricevere un’inaugurazione adeguata, forse per paura di scatenare una sommossa del popolo che già viveva uno stato di grave prostrazione economica.
Dal momento della sua realizzazione il monumento, che rappresenta Correggio nell’atto di osservare un proprio lavoro poggiandolo con una mano sopra al ginocchio mentre con l’altra posta vicina all’orecchio tiene un pennello quasi a voler correggere la propria esecuzione, è stato oggetto di ripetute sventure, come quando gli cadde la testa mentre lo scultore stava lavorando alla statua o quando la stessa testa fu colpita da un fulmine nel 1982 precipitando rovinosamente al suolo.

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